malloreddusCena di Natale, cucina dell'oratorio San Carlo e 165 persone sedute a tavola … Panico! Che si fa? Chi lo fa? Ci vuole un primo che piaccia a tutti e che tra il primo e l’ultimo piatto che servi non diventi una colla da manifesti. Il gnocchetto sardo è la risposta! Col classico ragù alla campidanese, una ricetta intramontabile (e anche ricordo dell’”Agriturismo Arcobaleno” in Sardegna, per chi c’era in quella vacanza …).

Per il sugo abbiamo utilizzato una padella in cui ci potevi fare il bagno e cotto 14 kg di malloreddus che per mantecarli ci voleva una betoniera.

Soffriggete della salsiccia sgranata e della pancetta tesa tagliata a striscioline (se non trovate la salsiccia sarda, ovviamente), unite la cipolla tritata finemente e il pomodoro, meglio pelati che salsa. Salate e pepate e lasciate cuocere. A cottura ultimata unite lo zafferano e del basilico fresco, poi i malloreddus cotti al dente e mantecate (noi eravamo in tre a farlo …). Servite nei piatti spolverando di pecorino, rigorosamente sardo. Da applausi.